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Awesome Fucking Bench


Questa mattina non ho resistito alla curiosità e, appena sveglio, sono sceso sulla spiaggia.
Mi sono seduto su una panchina occupata da un signore sui 40 anni. Saranno state circa le otto.
L’ho guardato ricevere dei bigliettini di plastica da una ventina di ragazzini in muta, che subito dopo, sono entrati nell'oceano per fare surf.
Dopo aver annotato su un quaderno i nomi scritti sui biglietti, l'uomo ha preso in mano un binocolo e ha passato una’intera ora a fissare l'oceano.
Ho visto questa scena ripetersi tutte le mattine da quando sono arrivato a San Clemente; dalla finestra di casa la spiaggia si vede alla perfezione. Chi è questo tizio che passa le mattinate a guardare i ragazzini fare surf? Li sta allenando o cosa?
Verso le nove, uscendo dall'acqua, i ragazzini sono sfilati davanti alla panchina ritirando quello che ho dedotto essere un cartellino presenze, prima di correre verso il parcheggio, togliersi la muta, fare streching e salire su un autobus. Tavola sottobraccio e muta nello zaino.
Mentre l'uomo riordinava le carte attendendo che gli ultimi ragazzini uscissero dall'acqua mi sono fatto coraggio e gli ho posto la domanda che mi girava da giorni nella testa: «Mi scusi. Ma lei è un allenatore di surf?»
La risposta è arrivata immediata, condita con un sorriso a 36 denti con dentro tutta la spontaneità e la gentilezza che la gente ha da queste parti: «No, sono un insegnate. Questa è la prima ora di lezione.»
Scuola.
Questi gran bastardi hanno il surf fra le materie scolastiche. Per due volte la settimana iniziano la giornata surfando.
In pratica, diventi grande senza dover chiedere il permesso di andare in bagno a pisciare, e come compagno di banco hai un delfino.
E non solo. Dalla line-up possono vedere la pista ciclabile che costeggia la spiaggia e le mamme in tenuta da jogging che la percorrono. Guinzaglio con barboncino in una mano, caffè nell'altra.
E' così che iniziano le giornate a San Clemente. Surf, Jogging e Milf watching.
Il sole nasce da dietro le colline e quando illumina il mare la line-up è già affollata. Molti di quelli che frequentano lo spot vicino al pontile verso le otto vanno al lavoro, lasciando spazio ai ragazzini e a quelli come noi che hanno tempo da buttare. Nulla sembra poter rompere l'equilibrio sole-oceano-wellness sul quale si regge l'intera comunità.
Su una brochure ho letto che San Clemente è una delle prime cittadine americane la cui posizione è stata decisa a tavolino, studiando le carte. 324 giorni di sole l'anno e quello che viene considerato il miglior clima al mondo.
Già nel 1925, anno nel quale è stato fondato il comune, avevano capito che se dai alle persone l'opportunità di stare vicino all'oceano e al sole poi loro sono in giro meglio e si crea un circolo vizioso che rende tutti più felici. Perfino gli operai che riparano la ferrovia che costeggia la spiaggia, ti sorridono quando incroci il loro sguardo. 
A volte mi chiedo se i giornali locali parlino o meno dello shutdown, della crisi mondiale o della Siria. Perché loro, i Sanclementini, sembrano non essere per nulla influenzati da tutto ciò.
Difetti? Ce ne sono, garantito. Ma io sono in un mood troppo positivo per perdermi a cercarli e loro estremamente bravi a mascherarli.
E poi, anche dovesse venirmi voglia di spostare la mia attenzione sui problemi, sulle preoccupazioni o sulle potenziali conseguenze negative della decisone che abbiamo preso, le panchine parlanti intervengono e tutto si risolve.

Le panchine parlanti vivono lungo le strade principali di San Clemente. Non le ho contate ma devono essere almeno cento, forse di più. Le più anziane passano le loro giornate sul pontile, che corrisponde alla piazza dei paesi europei; il luogo dove andare a pescare e dove mettere in mostra culi e addominali nella stessa proporzione con cui da noi si indossano vestiti e scarpe firmate.
Ogni panchina è portatrice di un messaggio; i temi più ricorrenti sono la vita e l'oceano. Ma non solo. Alcune parlano di arte, altre, semplicemente, servono a ricordare.
E poi c'è la nostra panchina. Awesome Fucking Bench. L'ha chiamata così un local che passava vicino a lei mentre la stavamo fotografando.
Infradito+walkshort+felpa+beaniesucapellocottodalsole+occhialedasole+surfboardsottobraccio+mutaappesasutavolasottobraccio. Esempio perfetto di surfista local è stato per un attimo la voce della panchina parlante, venuta a ricordarci che la cosa più bella sta accadendo proprio adesso.

Awesome Fucking Bench
NB: La conversazione con l'istruttore di Surf l'ho inventata. Tutto il resto è vero. Anche le panchine parlanti.

2 commenti:

  1. Ciao Francesco,
    Bellissimo racconto, soprattutto nel punto in cui scrivi: "Guinzaglio con barboncino in una mano, caffè nell'altra.
    E' così che iniziano le giornate a San Clemente. Surf, Jogging e Milf watching." Spettacolareeeeeeeeeeeee

    ciao

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  2. Yeah! Ma è proprio così, come nei film!

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