Ai piedi de
El Capitan, nel mezzo della Yosemite Valley,
c'è un grande prato.
Costeggia la strada che
percorre il fondo valle, e dalle prime luci dell'alba fino al tramonto è frequentato da gruppi di persone che fissano le pareti della più grande falesia del mondo.
Oggi c'eravamo anche noi.
A un primo sguardo è difficile fare distinzioni; al cospetto di questo monolito sembriamo tutti uguali.
Ridicolmente minuscoli, inaspettatamente rispettosi. (E
vaffanculo a
-mente che non andrebbe mai utilizzato!)
Ma dopo un pò qualche differenza fra le persone sedute sotto la montagna inizia a intravedersi.
C'è chi si fa le canne, per esempio. E chi no.
C'è chi osserva la montagna, e chi la studia.
Soprattutto, c'è chi
El Capitan l’ha scalato, e chi no.
Ieri abbiamo incontrato uno di quelli che l’ha scalato.
Uno svizzero, guida alpina, che il giorno prima aveva completato l'ascesa in quattro giorni lungo The Nose. La via che nel 1993 ha consacrato
Lynn Hill come una delle
più importanti climber al mondo.
Bevendo birra abbiamo parlato del più e del meno e ci ha spiegato che per
risalire la parete si posso usare tecniche e stili diversi e che ci si possono
mettere poche ore oppure una settimana intera.
Ci ha anche confidato
che sempre più persone provano ad arrampicarlo, e che le vie cominciano a essere
affollate. Loro, per esempio, hanno dovuto aspettare per un giorno intero che il
gruppo che li precedeva decidesse di mollare, e discendere, prima di poter
proseguire.
Dalle foto che ci mostra possiamo rubare pezzettini minuscoli delle
emozioni che deve aver provato e che con le parole non riesce, o forse non
vuole, comunicarci.
Parla di attrezzatura e di pesi, di tempi di scalata e di tecniche. Ma non
di emozioni.
Ma a noi, che non possiamo di certo pensare di scalare questa montagna, interessano
quelle.
Com'è scalare
El Capitan?
Voglio dire, stiamo parlando della falesia più alta e più famosa del mondo,
al centro della fottutissima Yosemite Valley.
Essere arrivati in cima, aver
passato tre notti appesi alla roccia, aver esultato e bestemmiato fra le
centinaia di passaggi deve avere un significato.
E' fighissimo? E' banale? Ti ci abitui?
Qual è la verità che spinge
centinaia, forse migliaia di persone ogni anno a risalire questa parete? Eppure questa è l'unica domanda che non gli abbiamo posto.
Ripensandoci, la risposta la avevamo già davanti agli
occhi.
Scalare questa montagna vuol dire aver voglia di tornare a guardarla, da
sotto, il giorno dopo. Nonostante il freddo, i kilometri, un ginocchio ko.
Respect Bro.
Fuck Yeah
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Under the Nose - Respect - |